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Virgilio Rospigliosi /  TAGLI TEMPORALI / 4 aprile 2014  /


invito virgilio


Il tempo, il non-luogo del nostro continuo interrogarci sul significato ambiguo dell'esistenza. Citazioni , evocazioni  ed itinerari misteriosi che l'artista ci invita a (cercare di) scoprire, depistandoci ad ogni tentativo con l'ironica ed arguta definizione  dell'opera osservata.
Il racconto delle immagini di Virgilio procede partendo da lontano, dall'amore per i Fiamminghi, per Rembrandt, per il Rinascimento e Leonardo,  e poi per Duchamp e McLuhan.
Avanza con lunghe soste di riflessione, con improvvisi squarci e sorprendenti rivelazioni, e si snoda,visivamente ed intellettualmente potente, attraverso un gioco sempre nuovo e sempre diverso: il taglio temporale.
Ecco allora che un Rembrandt o un Reni sono rivisitati e riprodotti specularmente, ma decontestualizzati, ribaltando l’impostazione dei soggetti ed i significati originari. Rospigliosi se ne è appropriato, dandone un’interpretazione opposta, utilizzando l’espressione pittorica convenzionale come abito di un concetto preciso: quello di annullare la sacralità dell’arte e l’istinto di autocompiacimento insito nell’animo dell’artista. Lo stesso meccanismo vale per le opere poi sottoposte all’ “atto criminale” effettuato su un dipinto eseguito in modo eccellente, atto che  è prova ulteriore di dissacrazione della pittura, finita da tempo, dall’avvento del digitale. Nel villaggio globale la memoria viene attualizzata e nello stesso momento rinnegata dalla complessità dell'ambiente sociale, in cui pubblicità e lusinghe tecnologiche avvolgono gli individui in una rete  invisibile ma molto fitta. Virgilio ne è ben consapevole, osserva la forma, l'apparenza e l'essenza nascosta  delle cose con benevolenza distaccata e silenziosa. La pittura è morta?Dopo aver realizzato l’opera, egli la fotografa e ne inserisce l’immagine in una memory card. Così, l’opera d’arte non è più il dipinto, ma l’immagine dell’opera all’interno di quella scheda. Ricominciamo da capo la scena, rivediamo la trama e la sceneggiatura.. Nature morte/ sotterraneamente pulsanti, oppure variazioni, oppure oggetti tanto distanti tra loro in un dialogo incredibilmente equilibrato. Allontaniamo allora la malinconia e l'inquietudine che, pure, osservandoli, ci assalgono:  la guida esperta e disincantata dell'artista ci accompagna nel cammino.
(S: G.)


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