Marie Roux / A BIT FASTER / 19 giugno 2014 /
Giovane fotografa francese, Marie Roux presenta una scelta di opere ispirate dai fotogrammi del film Solaris di Andreij Tarkovskij, in un progetto che ruota intorno al concetto della “fotografia impossibile”. Il titolo è anche un voluto gioco in contrasto : nei film di fantascienza, infatti, l’interprete viaggia alla scoperta di “ qualcosa” di cui ancora ignora l’essenza, ma il suo viaggio, viaggio interiore soprattutto, procede lento, tra insidie ed ostacoli, verso un futuro che non è mai chiaro.
Le immagini che rappresentano nei film questo itinerario, hanno una profondità che indicherebbe un tempo di riferimento senza una linea cronologica : potrebbe trattarsi di un intervallo , la creazione di uno spazio sconosciuto che si pone tra noi e il mondo. La fantascienza utilizza infatti come sfondo un tempo di pronostici e probabilità. Lentamente, si arriverà a concepire un universo prossimo aperto, e questo aspetto può essere divertente o sconcertante.
Anche la fotografia può, in sé, agire come un intervallo. Una pausa. In un processo più astratto rispetto al continuo movimento del cinema, il tempo sospeso della fotografia con la sua immobilità, impedisce la pura potenzialità dell’azione, crea una resistenza al presente, e ciò che è tenuto nel frattempo in attesa è un incalcolabile “non ancora” .
Questo tempo dunque prende in considerazione ciò che definiamo un “futuro oceanico”, in cui posizioni ed opposizioni non accadono. “Un poco più veloce” perché, tuttavia, è impossibile separare il concetto di immobilità da quello del movimento.
Marie Roux nasce nel 1982 a Nizza. Studia Arte e Fotografia a Londra e in Canada. Inizia la sua attività professionale nel 2005, partecipando ad una collettiva presso la Tate di Londra. Seguono una trentina di altre esposizioni internazionali.