Tyrome Tripoli / PUZZLES ( infinitesimally recombined ) / 28 febbraio 2014 /
Oggetti di uso quotidiano che ci sono familiari, plastiche coloratissime, elementi disparati, smontati ed usurati, raccolti ovunque come naufraghi con una lunga storia travagliata. Tripoli li collega in un incastro, senza colla e spesso senza viti, in una sorta di integrazione inverosimile che tuttavia dà luogo ad una nuova e poetica forma, ad una quasi autonoma preesistenza.
Il risultato così ottenuto è poi pronto per un'attenta esplorazione: in una un po' casuale un po' studiata associazione, lo scarto, il “finale” di un largo utilizzo, il gioco smontato, ci introducono ad una lettura metaforica del nostro consumare.
Proprio la vita passata di ogni pezzo, con i suoi segni rivelatori più o meno evidenti, interessa all'artista, che riesce ad estrapolarne e ad esaltarne l' intima, discreta, differente, e tanto trascurata bellezza.
Il significato dell'inatteso accostamento è nello stesso momento il rapporto così improbabile tra i vari materiali e l'intervento esterno, che è quasi paragonabile ad una pittura astratta.
Nato nel 1967 a Los Angeles, laureato in biochimica e arti visive, ha poi intrapreso a San Francisco un percorso artistico concettuale che elabora installazioni e sculture in metallo, vetro, plastica. Dal 2004 risiede a NY. Con molte mostre all'attivo da tempo sulla scena internazionale, espone a Genova, per la seconda volta dal 2003, e contemporaneamente a Torino e Roma.
(S. G.)